[Giorno 3 #MaketoCare] Business angels, Plug and Play e PHP iTECH Center

È il terzo giorno in Silicon Valley e già il ritmo si fa frenetico: i contatti suggeriti dalle persone che abbiamo incontrato iniziano a riempire di incontri le nostre agende e quasi facciamo fatica a inserire nel programma appuntamenti che potrebbero cambiare il corso delle nostre aziende.

Ci dirigiamo a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley, per incontrare una business angel che ascolta la storia di dbGLOVE e dice “This is the type of technology I invest in”. Ha un metodo di ragionamento estremamente visuale e inizia a disegnare degli schemi sul suo taccuino: sarà la base per dei “compiti a casa” che useremo per iniziare a lavorare insieme. Concludiamo rapidamente l’incontro perché già ci aspetta la visita successiva: è il turno di Plug&Play, il più grande incubatore del mondo.

Veniamo accolti da Megan, un’immigrata italiana di seconda generazione che ci racconta che Plug&Play è stato il primo a investire in Paypal: “Gli abbiamo dato uno spazio quando non avevano i soldi per pagare l’affitto e così abbiamo convertito ciò che avrebbero dovuto pagarci in quote dell’azienda”. Plug&Play ospita oltre 400 startup provenienti da tutto il mondo e sembra un avveniristico allevamento di startup high-tech! I muri sono tappezzati di logo di aziende che, anche grazie all’incubazione presso Plug&Play, hanno realizzato exit.
“E tra di loro c’è anche una IPO, la più grande in America!”.
Insomma, una prospettiva da tenere in considerazione nel deep dive nell’ecosistema.

[Nicholas Caporusso e Massimo Aliberti di dbGLOVE]

Nel cuore della Silicon Valley, a poca distanza dalle sedi delle principali multinazionali del digitale, sorge la sede del PHP (Parents Helping Parents), associazione no profit per il sostegno ai percorsi di apprendimento dei bambini con bisogni speciali. Janet Nunez ci accoglie nello spazio iTECH Center, la più grande ausilioteca della Silicon Valley.
Ogni anno più di mille persone contattano il centro per avere una panoramica sulle tecnologie assistive che possono favorire i bambini con disabilità motorie, cognitive e di apprendimento.

“In particolare ci contattano le scuole” ci racconta Janet. Grazie a IDEA (Individuals with Disabilities Education Act) legge federale promulgata nel 1975, le scuole americane devono provvedere all’inclusione dei bambini con disabilità nelle scuole di tutti anche attraverso la fornitura di ausili informatici e tecnologie ritenute necessari e per il loro percorso di apprendimento.
“Noi” continua Janet “forniamo solo una panoramica di un’ora sulle tecnologie che possono essere utili al bambino con disabilità. Ma è la scuola che si deve far carico del percorso di valutazione e addestramento all’uso di uno specifico ausilio per l’apprendimento, la comunicazione, ecc.” Oltre agli incontri nell’ausilioteca, lo staff di PHP organizza webinar di approfondimento sugli ausili che raggiungo una platea di persone interessate ancora più ampia.
Poi tocca a noi presentarci. Anche questa volta non ci è difficile spiegare chi siamo. Siamo fondamentalmente dei tuoi colleghi. Lavoriamo in un centro con competenze e obiettii molto simili al vostro.”

Janet si fa spiegare il funzionamento del kit Click4all che le lasciamo perché possa inserirlo nella mostra di ausili informatici.

Commenta insieme a noi i video che le mostriamo per illustrarle i diversi casi d’uso: “se dai i giusti strumenti agli educatori, alla famiglia o in generale a chi passa più tempo acconto al bambino, puoi davvero fare la differenza. Convivere con un’esigenza aguzza l’ingegno.”

[Nicola Gencarelli e Luca Enei di Click4all]