Un tempio di ispirazione a cielo aperto: il pre-Silicon Valley di Nicola Masotti

La ‘Silicon Valley’ non è un telefilm. Me lo ripeto, lo appunto al computer, lo scrivo in un SMS. Mi sento come Bart Simpson di fronte a quella maledetta lavagna.

La verità è che io stesso stento a crederci.
Sto per partire.
Andrò in quella terra dove dove tutto nasce, cresce e, a volte, muore (ma poi risorge!).

Il tempo è poco, i preparativi sono tanti, e allora giù a prendere contatti, stipare valigie e conoscere i miei compagni.

Dite che ha senso googlare “google” su Google? Di sicuro non guasta. Ma forse sarebbe meglio un corso di caccia all’imprenditore.

Me lo sento, ho l’idea del secolo, ma nessuno che mi ascolti.
Spero che laggiù sia diverso, laggiù tutto è diverso. Laggiù mi ascolteranno.

È un mondo parallelo, permeato dalla passione: passione per le cose, passione per le idee, passione per l’innovazione. Un tempio di ispirazione a cielo aperto.

Una terra inesplorata per chi parte, una casa oltreoceano per chi resta; e chissà, forse un giorno anche la mia.

Che dite, sto fantasticando? Ma fantasticare è lecito in Silicon Valley.
Chiudo gli occhi e recito il mio mantra: — Tieni duro, puoi farcela! —.

[Nicola Masotti]