“Fail soon, don’t waste time, and go to the next thing”: il post-TVLPx di Fabio

[Il post è scritto da Fabio, founder di GoVid]

Ero partito convinto che saremmo stati immersi nella mecca dell’innovazione, ma non mi rendevo conto di quanto questo ecosistema fosse totalizzante.

In Silicon Valley, se fai un lavoro normale, probabilmente arrotondi facendo l’Uber driver, e se hai qualche risparmio investi in startup tecnologiche anziché in fondi pensione.

Tutti sono in qualche modo partecipi di quest’energia che spinge sempre e comunque verso l’innovazione.

TVLPx Emilia-Romagna

Prima di partire sapevo che una cosa in particolare mi avrebbe certamente colpito: la velocità.

Così un giorno, durante uno degli eventi organizzati, un investor ci dice, testuali parole:

Fail soon, don’t waste time, and go to the next thing

Ecco per me la Silicon Valley e questa esperienza TVLPx potrebbero essere riassunte tutte in questa frase, una decina di parole che dicono così tante cose.

Prima di tutto il “fail soon“, detto senza problemi, anzi, quasi un passo obbligato per tutti, perché tanto o sei Zuckerberg oppure fallirai certamente, e va bene così, prima fallisci e prima avrai successo.

Le startup dell'emilia-romagna in Silicon Valley

È sconvolgente quanto sia normale per le persone qui in Silicon Valley parlare di fallimento, è veramente un momento come un altro, come andare a fare la spesa o una visita dal dottore, pura e semplice normalità, che quasi ti squalifica se non ci sei passato, quindi prepariamoci a fallire con il sorriso delle labbra.

L’altra cosa che mi colpisce di questa frase è certamente il “don’t waste time”.

La Silicon Valley è spietata, i costi per un ufficio (una scrivania), per viverci, per non parlare se dovete assumere un developer, sono pazzeschi.

Con gli stessi soldi con cui in Italia si può sopravvivere per due anni, in Silicon Valley difficilmente si riesce a vedere la fine del terzo mese.

Pros & cons chiaramente.

Tra i pro però c’è il fatto che sei obbligato a testare in fretta la tua idea, prototipo, prodotto, non hai il tempo per girovagare, non puoi prenderti tempo, devi validare quanto prima quello che stai facendo, altrimenti non avrai benzina ancora per molto.
E questo è un bene, mette l’imprenditore nelle condizioni più difficili, quelle più competitive, mette l’imprenditore nelle situazione di riuscire o fallire, period.

Govid pitch

E da qualsiasi delle due parti la si guardi, per fare impresa, questo è probabilmente un bene.
Se devi spiccare il volo, bene, vuol dire lo farai in fretta, troverai chi validerà il tuo progetto, siano clienti o investor.

Ma soprattutto se stai perdendo tempo, se ti sei innamorato della tua idea e non vuoi mollare, bene, la “fine” in Silicon Valley è molto più vicina di qualsiasi altro posto, perché se paghi 3000$/mese per una camera singola probabilmente non puoi permetterti di tirarla molto per le lunghe.

Tutto è velocissimo, anche il fallimento, che arriva senza preoccuparsi di essere troppo accomodante, ma forse è meglio così piuttosto che continuare ad alimentare un progetto senza futuro, e sì, in ultima istanza, perdere tempo.

Plug and play

E poi l’happy ending “go to the next thing”. Okay, hai fallito, avevi delle intuizioni che si sono rivelate sbagliate, hai assunto il delevoper sbagliato, tutta esperienza importante per concentrarti sulla prossima big thing.

Fare impresa è un cammino in cui non si arriva mai.

Il bello e il brutto della Silicon Valley è che questo cammino corre velocissimo, a volte senza pietà, e non si preoccupa di guardare in faccia nessuno, ma allo stesso tempo, se sei una persona appassionata, piena di energia e voglia di cambiare il mondo, questo è il posto in cui puoi trovare inaspettati alleati, generosi mentor, e un mare di opportunità.

È dura, come tutto nella vita, ma certamente mi porto a casa questa frase che credo scriverò sui muri dell’ufficio, che per me racchiude al meglio i dieci giorni di TVLPx: “fail soon, don’t waste time, and go to the next thing”.

Fabio Catani

Per finire ho apprezzato molto quello che ci ha detto in Console italiano quando l’abbiamo incontrato.

Il suggerimento era quello di riordinare tutti questi input americani e dargli una forma compatibile con la nostra realtà italiana, perché non siamo la Silicon Valley, e il modello non può essere replicato allo stesso modo.

Ha concluso l’intervento dicendo “It’s time for the italians to find their way”.

E, che dire, “We will“.

[Fabio – Govid]