L’incredibile ottimismo e la facilità del networking: il post-Silicon Valley di Davide Lugli

Le due settimane a San Francisco e Silicon Valley grazie al Mindset Program con Aster Emilia-Romagna sono state un’occasione unica per confrontarci con quella che viene giustamente chiamata la “Champion’s league” delle startup mondiali.

Per Competitoor, la startup che ho co-fondato nel 2015 con Maximilian Lanaro, questo appuntamento è arrivato anche nel momento giusto.

Ci occupiamo di rilevare prezzi online e con oltre 30 milioni di dati analizzati giornalmente, siamo leader in Italia e pronti a confrontarci su mercati più avanzati nel settore dell’ecommerce e vendita online, gli USA sono il nostro prossimo obiettivo.

Il programma è stato molto interessante, con l’aiuto di Alfredo Coppola per Us Market Access sono state approfondite le differenze ed evidenziate le particolarità del mercato, sia in termini di burocrazia e legislazione che riguardo all’atteggiamento mentale (il nome “Mindset” è perfetto) corretto da tenere per avere successo.

Ci sono diverse cose che mi hanno colpito: l’incredibile ottimismo che anima la Silicon Valley nei confronti di come la tecnologia migliorerà il mondo; la facilità con cui si riesce a fare networking con perfetti sconosciuti e la disponibilità che hanno tutti nel passare le informazioni per trasformarle in business.

Mentre in Italia, facciamo estrema fatica a mettere insieme competenze e idee, in California è molto chiaro che il valore di quello che si fa non è legato al potenziale di un progetto, ma alla misurazione precisa di cosa costa realizzarlo e farlo scalare, ovvero crescere rapidamente in termine di vendite e fatturato. Gli americani sono sicuramente i più grandi venditori ed esperti di marketing del mondo, senza questa loro capacità non sarebbero potuti diventare i leader in settori dove il prodotto non è nulla di eccezionale (si pensi alla caffetteria o alla pizza) se non in termini di presentazione e servizio al cliente.

Abbiamo molto da imparare da questo punto di vista, ma sono estremamente soddisfatto dei feedback che Competitoor ha raccolto, sia come prodotto di tecnologia innovativo, che in termini di risultati raggiunti in questi primi due anni di vita.

Anche le attività svolte con le altre startup presenti si sono rivelate utili in termini di condivisione clienti e integrazione di servizi, il percorso che la Regione sta portando avanti a mio avviso è nella direzione giusta, il gap da colmare con gli USA è enorme, la velocità con cui si muovono le aziende nella Silicon Valley è per noi impensabile, ma dal punto di vista dei talenti e delle competenze, possiamo dire la nostra. I tanti italiani che con le loro società stanno avendo successo negli USA sono la dimostrazione reale di quante possibilità ci siano quando si pensa in grande e si ha il giusto “mindset”.